Le attività dell’autunno sono: vendemmiare, stendere l’uva ad appassire sui graticci, lasciarla asciugare quanto basta, raccogliere l’uva passita, portarla in cantina e qui vinificare. La forestale controlla le quantità di Roberto che devono essere compatibili con la dimensione del terreno che solo lui coltiva.
Vendemmiare:
I fratelli scelgono con antica esperienza le migliori uve nei loro ciàn e le trasportano subito a Bargòn nel punto di massima ventilazione.
Stendere l’uva ad appassire:
qui, ancora insieme, i fratelli stendono lʼuva sui graticci, che vengono sovrapposti fino a formare un accastellamento. Qui l’uva è accarezzata dal vento, ma è al riparo dal sole e dalla pioggia. Quando i grappoli sono passiti al punto giusto, dopo circa due mesi, (non prima del primo Novembre) vengono nuovamente raccolti e portati in cantina.
Vinificare:
In cantina, seduti in cerchio davanti ad un grande contenitore, chiacchierando fra di loro, sgranano i grappoli a mano chicco per chicco. Segue una prima spremitura “dolce” con la deraspatrice, da cui esce il mosto che fermenterà sulle sue bucce per circa due settimane nei tini d’acciaio. Questo passaggio contraddistingue lo Sciacchetrà da tutti gli altri passiti che invece fermentano senza le bucce. A questo punto si torchia e infine si lascia affinare lo sciacchetrà nei suoi lieviti all’interno delle botti d’acciaio per almeno venti mesi.