“Si tratta della costituzione di un osservatorio presso il ministero per le politiche agricole che intende censire e poi salvaguardare e, semmai recuperare quelle porzioni di territorio che, nonostante le modifiche, conservano una serie di caratteristiche storiche, sia per l’assetto, sia per le pratiche di coltura.”
Ne scrive su la Repubblica del 18 Febbraio 2014 Francesco Erbani.
Speriamo che il nuovo governo Renzi mantenga questo importante impegno!
Nello stesso articolo Mauro Agnoletti, membro del Comitato scientifico, sostiene che “il paesaggio agrario non è paragonabile ad un monumento, per il quale discutere se sia lecito darlo in uso ad un privato per farci degli eventi. E’ una parte di territorio che può mantenere il suo valore se è in grado di produrre cibo o anche di fare turismo mantenendo i caratteri storici, estetici ed ambientali”
Chiediamo al Parco Nazionale delle 5 terre quale politica per la salvaguardia del paesaggio intenda perseguire.
Per esempio sarebbe importante progettare un ecomuseo sia per la raccolta di testimonianze orali sia per la costituzione di una area coltivata in maniera tradizionale come memoria vivente, sulla scia di tante importanti esperienze europee in questa direzione.