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Un convegno a Monterosso. I paesaggi terrazzati: alleanze per costruire il futuro.

Riporto questa notizia che ho trovato sul sito del Parco Nazionale delle Cinque Terre:

 Sala del Consiglio Comunale, venerdì 7 Marzo ore 14 e 30

Proposte italiane per il convegno mondiale in Perù. venerdì 7 marzo, a Monterosso, si terrà un convegno dedicato ai paesaggi terrazzati.

La Sezione Italiana dell’Alleanza per i paesaggi terrazzati , si ripropone di fare propri i contenuti enunciati dalla Dichiarazione di Honghe e di attivarsi per renderli conosciuti ed applicati a livello nazionale e locale. In tal modo intende contribuire, con esempi concreti e studi scientifici dedicati, ai risultati del gruppo internazionale, dimostrando la validità delle qualità formali e simboliche del paesaggio terrazzato nei settori culturali, ambientali, sociali, economici e storici.
Si parlerà di questi ed altri temi legati al mantenimento dei paesaggi terrazzati venerdì 7 marzo a Monterosso.

Il programma
Monterosso al mare (SP) – Sala del Consiglio Comunale
Venerdì 7 marzo

14:30 Saluti autorità: Angelo Betta, Sindaco di Monterosso
14:40 Donatella Murtas, coordinatrice Sezione italiana Alleanza
‘L’Alleanza Mondiale per il Paesaggio Terrazzato: obiettivi ed attività’

Panel Liguria
15:00 Scuola Politecnica Università di Genova: Gerardo Brancucci
15:20 Parco Nazionale delle Cinque Terre: Patrizio Scarpellini, Direttore
15:40 Camera di Commercio della Spezia: Gianfranco Bianchi, Presidente

Gli operatori economici: linea tematica “imprese, economia e paesaggio”
16:00 Consorzio Turistico Cinque Terre: Rina Moggia, Presidente
16:15 Consorzio Cinque Terre Sciacchetrà: Bartolomeo Lercari, Presidente
16:30 Consorzio Cinque Terre Pesca: Beppe Martelli
16:45 Cooperativa Olivicola di Arnasco: Luciano Gallizia, Presidente

Pausa caffè

Panel Esperienze Italiane
17:00 Damiano Zanotelli: “Agricoltura e paesaggio terrazzato in Valle di Cembra: azioni per una valorizzazione reciproca” – Comunità della Valle di Cembra (TN)
17:20 Giancarlo Manfrini: “Dall’esperienza del cantiere di Villalagarina alla Scuola Trentina della Pietra a Secco”, referente Scuola Trentina Pietra a Secco
17:40 Dario Foppoli: “Un percorso per valorizzare i terrazzamenti della Valtellina” – Fondazione di Sviluppo Locale (Sondrio)
18:00 Cinzia Zonta: “L’adozione dei terrazzamenti: un contatto vivo tra città e montagna”, Presidente Comitato “Adotta un terrazzamento in Canale di Brenta” (VI)
18:30 Discussione e conclusioni Cena degustazione

MODIFICATO:

Il convegno è stato sospeso a data da definire.

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Nasce l’Osservatorio del paesaggio rurale.

“Si tratta della costituzione  di un osservatorio presso il ministero per le politiche agricole  che intende censire e poi salvaguardare e, semmai recuperare quelle porzioni di territorio che, nonostante le modifiche, conservano una serie di caratteristiche storiche, sia per l’assetto, sia per le pratiche di coltura.”

dissodare la terra

 

Ne scrive su la Repubblica del 18 Febbraio 2014  Francesco Erbani.

Speriamo che il nuovo governo Renzi mantenga questo importante impegno!

terrazzamenti

Nello stesso articolo Mauro Agnoletti, membro del Comitato scientifico, sostiene che “il paesaggio agrario non è paragonabile ad un monumento, per il quale discutere se sia lecito darlo in uso ad un privato per farci degli eventi. E’ una parte di territorio che può mantenere il suo valore se è in grado di produrre cibo o anche di fare turismo mantenendo i caratteri storici, estetici ed ambientali”

Chiediamo al Parco Nazionale delle 5 terre quale politica per la salvaguardia del paesaggio intenda perseguire.

Per esempio sarebbe importante progettare un ecomuseo sia  per la raccolta di testimonianze orali sia  per la costituzione di una area  coltivata in maniera tradizionale come memoria vivente, sulla scia di tante  importanti esperienze europee in questa direzione.

legare la vite potata

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I gesti del contadino per dare voce a una memoria collettiva

Per contribuire a salvaguardare la memoria di una cultura del lavoro che va trasformandosi, e forse anche perdendosi, cerchiamo di lasciare una traccia dei gesti che compie un contadino,  che lavora ancor oggi i ciàn (traduzione: terrazzamenti) nel solco della tradizione. Il suo lavoro si svolge quasi quotidianamente  secondo una sequenza di attività molto diverse fra di loro, che si susseguono  in un continuo scorrimento come la ruota del tempo.

Nell’impianto generale del sito, lo abbiamo chiamato il ciclo di produzione . Vi sono  descritte per sommi capi le fasi delle principali attività che si  sviluppano nelle quattro stagioni dell’anno.

Con il blog la sequenza di attività potrà essere ulteriormente specificata ed in ognuna si potrà entrare in maggior dettaglio. Infatti è nei  dettagli, anche i più minuti,  nei singoli gesti che si possono catturare “brandelli di  memoria del saper fare”, dare così voce ad una cultura del lavoro di grande sapienza ed anche di grande eleganza e sobrietà. Cultura assai fragile, che non lascerà traccia di sè, quindi brandelli di memoria perché il contesto, il paesaggio i manufatti agricoli si sono già profondamente trasformati.

Sarebbe importante per questo far nascere un ecomuseo come luogo di salvaguardia attiva della memoria, per supportare l’identità di chi qui abita, e sopratutto delle future generazioni che non avranno più i nonni nei ciàn,  ed anche per il turista curioso di capire i luoghi che visita.

Sono molto apprezzati: commenti, suggerimenti, critiche, proposte di sviluppo, testimonianze.

 

 

 

 

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Una frana a Vernazza

Da qualche tempo un gruppo di volontari va a Vernazza  per sistemare dei muretti sopra il comune.

La foto ne segnala una, fra le tante e sono proprio tante: ne sono state contate  140 .

Un lavoro immane che richiede un forte intervento delle istituzioni. Ma anche   lavorare alacremente tutti insieme per uno nuovo rapporto fra operatori del turismo e lavoratori della terra. 

Per questo occorre ri-capire a cominciare dai bambini dell scuole che il territorio coltivato, i ciàn sono veramente un bene collettivo, un bene di tutti. Dopo più generazioni che hanno  abbandonato la terra per la scarsa reddittività rispetto ad altre attività occorre  trovare i modi per rendere interessante economicamente questo lavoro antico ed importante per il benessere di tutti gli abitanti delle Cinque Terre.

Certo, sembra difficile costruire questa alleanza, ma senza questa consapevolezza è difficle che le Cinque Tetrre restino meta di un turismo così importante per la sua economia e benessere