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Un’ultima notte al vento per l’uva, diventerà Sciacchetrà

Un forte vento di tramontana nella notte: gran finale di una stagione che è stata bellissima, i grappoli sono adesso passiti al punto giusto per la sgranatura e poi la vinificazione per diventare Sciacchetrà.

chicchi passiti dentro l'accatastamento

Ieri, l’accastellamento dei telai, sulle cui reti sono passsiti  i migliori grappoli di Vermentino, Bosco e Albarola è stato liberato da uno strato protettivo di rete

Durante la vendemmia, iniziata verso il 10 Settembre, i migliori grappoli erano stati messi a stendere nelle reti dei telai in legno. Per proteggere l’uva dall’attacco delle api l’accatellamento fu vvolto da due strati di rete; prima uno strato di rete arancione  e poi, sopra questo, uno strato di rete verde più consistente.

Qui sotto, terminata la vendemmia, l’avvio della fase di passimento dei grappoli,  all’aperto a Bargòn, al vento, ma non al sole.

 

accastellamento concluso a fine settembre

Qui invece, l’accatellamento l’ultimo giorno di passimento all’aperto, quando la rete verde è stata tolta per un’ultima sventolata fresca ed asciutta sui grappoli ormai passiti al punto giusto.

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Anteprima VITAE, un importante riconoscimento per lo Sciacchetrà.

CINQUE TERRE SCIACCHETRÀ RISERVA 2010 di Terra di Bargòn ha ottenuto il massimo riconoscimento, quello delle 4 VITI, nella seconda edizione della Guida ai Vini d’Italia VITAE, edita dall’Associazione Italiana Sommelier.

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La presentazione della Guida e la consegna degli attestati ai produttori premiati è prevista a Milano il giorno:

venerdì 13 novembre 2015, dalle ore 14 alle ore 19
presso lo spazio The Mall del grattacielo Diamond Tower
Piazza Lina Bo Bardi, 1 – 20124 – Milano

Questo risultato è  anche il frutto di un importante gioco di squadra dei refernti locali AIS e dei produttori locali tutti che lavorano questa terra nel solco della tradizione.

Insieme contribuiscono a tenere viva  la memoria del territorio delle Cinque Terre.

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Trattamento delle vigne con lo zolfo in polvere, la prima fase

La preparazione dello “strumento di lavoro”.

Cosa si utilizza: prima di tutto occorre procurarsi una canna molto lunga.  Sulle sponde del rio che scorre ai piedi dei ciàn le canne crescono spontaneamente e quindi questo non è un problema.

ciclo di produzione

canneLa seconda componente è costituita da un sacchetto, con una trama larga, in questo caso è stato “dalla Gentile”, la madre dei fratelli Bonfiglio, in iuta o tela di sacco.

Nella foto qui sotto ci sono alcuni sacchetti montati su un cerchio di botte con l’intento di creare una sorta di scultura.

sacchetti di iuta per lo zolfo

Primo passo per la realizzazione del manufatto: ( in questo caso letteralmente fatto a mano!): primo,  attaccare il sacchetto sulla cima della canna (qui, con alle spalle una maschera in legno di origini incerte)IMG_1957IMG_1959

 

poi si deve mette lo zolfo in polvere nel sacchettoIMG_1971IMG_1967IMG_1966

 

Per facilitare l’uscita della povere di zolfo dal sacchetto vanno messi dei piccoli sassi.

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