Una recensione di Alessandro Ricci sullo Sciacchetrà di Terra di Bargòn, in questo caso sulla riserva 2011 attualmente in vendita.
Una recensione di Alessandro Ricci sullo Sciacchetrà di Terra di Bargòn, in questo caso sulla riserva 2011 attualmente in vendita.
Dopo tante dscrizioni del ciclo di produzione, tanti attimi restituiti quasi mentre succedono, un tentativo diverso. Un collage di foto scattate in cantina, scelte sulla base delle suggestioni che stimolano.
Roberto e Francesco in cantina, finalmente fermi per un attimo raccontano un mondo, quello della cultura contadina delle Cinque Terre.
Alcuni scorci della cantina che raccontano un altro tipo di mondo che si incrocia con quello del lavoro contadino, il mondo della progettazione di interni, in questo caso la creazione di spazi adatti alle nuove esigenze igienico sanitarie dei modi di produzionetradizionali. Forme nuove inserite, rispettose di quella storia, integrazione di nuovi materiali giustapposti alle mure antiche della cantina, nessun fronzolo decorativo, solo funzionalità aggiunta. Un dialogo fra nuovo ed antico. La presenza della bottiglia introduce il mondo della grafica che riprende i colori dello Sciacchetrà e le forme del contesto naturale delle Cinque Terre.
Siamo alla conclusione del ciclo di produzione, che mai si ferma e che continuamente si rinnova per arrivare a produrre lo Sciacchetrà: l’imbottigliamento si svolge dopo l’affinamento dello Sciacchetrà sui propri lieviti per almeno 20 mesi nelle botti d’acciaio.
E’ una fase corale quella che si ripete nella piccola cantina in via Gramsci, oltre a Francesco, il più assiduo dei fratelli ad aiutare Roberto nelle fasi che lo richiedono, ci sono Gianfranco il nostro prezioso enologo e Sergio l’esperto di “macchinari”.
Mani amiche che insieme si coordinano per svolgere al meglio una fase molto delicata dell’intero ciclo di produzione.
Occorre coordinare il flusso del passaggio dello Sciacchetrà dalle botti ai filtri ed infine all’imbottigliatrice. I filtri vanno prima puliti e risciacquati, poi si imbottiglia, si tappare e si stoccano le bottiglie nelle apposite gabbie d’acciaio.
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Questo è un primo tentativo di “collage fotografico” si tratta di trasporre in immagine fografica una tecnica per la realizzazione di opere ( di varia natura) prodotte per mezzo di sovrapposizione di carte, fotografie, oggetti, ritagli di giornale, di rivista o altro ancora. Spesso sono opere molto materiche. L’idea è dunque quella di ottenere la sovrapposizione non materialmente ma tramite uno scatto fotografico.
In questo caso la sovrapposizione è fra il nostro prodotto “finito”, ovvero lo Sciacchetrà imbottigliato ed etichettato con altri oggetti.
L’etichetta, della bottiglia di Sciacchetrà sulla quale molto lavoro è stato svolto per renderla “significante“, dialoga con altri componenti.
Vecchi jeans di Roberto, con le toppe, toppe vere, cucite dalla madre, che si chiamava Gentile, negli anni 70, jeans molto consumati dal lavoro faticoso nei campi.
Che cosa rende diversi questi jeans con quelli che portano molti giovani che li comprano già scoloriti e magari con buchi ( fatti ad arte) e senza toppe?
Basta guardarli e si vede che sono diversi, il loro significante è sostanza di una storia non una reificazione.
Bottiglia e jeans sono collocati in un cesto, che ha la caratteristica di avere una parte dei suoi bordi rinforzati con pezzi di sughero al suo interno. Si tratta di vecchie ceste che venivano usate sia per la raccolta dell’uva che per pescare (!). Infatti nel sughero ci sono ancora degli ami arruginiti. Questa ed altre ceste sono state da noi recuperate mentre si sgombrava una decina d’anni fa una vecchia cantina vicino alla marina a Riomaggiore per trasformarla in un brutto appartamento da affittare.
Un caso fra tanti.
La terza componente è una cima, forse posta nel cesto dopo l’ultima volta che è stata usata per pescare. Abbiamo trovata cesto e cima già così, un racconto nell’armonia della sua forma fuzionale ed essenziale.
Mettere insieme i quattro oggetti significa rifarsi a quella storia passata per evidenziare il legame dello Sciacchetrà con la sua storia.